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Sento il bisogno dell'infinito

Un giorno, con occhi vitrei, mia madre mi dice: "Quando sei a letto, che sentirai l'abbaiare dei cani in campagna, nasconditi nella tua coperta, non prendere in giro quello che fanno: hanno un'insaziabile sete di infinito, come te, come me, come il resto degli umani, alla figura pallida e lunga. stesso, Ti permetto di stare davanti alla finestra per contemplare questo spettacolo, che è abbastanza sublime. " Da allora, Rispetto il desiderio dei morti.

Me, come i cani, Sento il bisogno dell'infinito… Non posso, Non posso soddisfare questa esigenza! Sono il figlio dell'uomo e della donna, da quello che mi è stato detto. Sono sorpreso…Pensavo di essere di più!

Il promemoria, che importa da dove vengo?

Me, se potesse dipendere dalla mia volontà, Avrei preferito essere il figlio della femmina di squalo, la cui fame è amica delle tempeste, e la tigre, alla riconosciuta crudeltà: Non sarei così cattivo.

Isidore Ducasse, Lautréamont – LE CANZONI DI MALDOROR – LA CANZONE PRIMA – versetto 8

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